Le donne e la seconda guerra mondiale
Durante la Seconda Guerra Mondiale, i bombardamenti alleati colpirono duramente alcune città italiane, provando i cittadini e alimentando la rivolta, soprattutto a Napoli. Americani e inglesi combatterono anche una battaglia psicologica, considerandola cruciale. Lanciavano proclami su Napoli e altre città per indebolire la popolazione e trasformarla in un’arma contro il nemico.
A Napoli, dopo un attacco cruento, gli aerei alleati distribuirono appelli rivolti alle donne.
In un’Italia dove le donne non avevano ancora il diritto di voto, americani e inglesi, che mettevano le loro donne alla guida di aerei da guerra, si rivolgevano a una categoria decisiva per fomentare la rivolta contro i dittatori, elemento chiave per il loro obiettivo.
Madri e spose, non fateli partire, questo il messaggio. Voi potete!
Fermate tutto, anche senza armi. Avete mezzi che neppure immaginate.
Sembra assurdo nel mezzo di tanta violenza, eppure, le donne erano la chiave per un punto di svolta. Gli Alleati, proiettati verso un progresso che li avrebbe portati in cima al mondo, sapevano che solo valorizzando ogni essere umano si può generare l’evoluzione positiva di una civiltà.
Saranno sempre le donne di Napoli, madri e spose, a difendere gli uomini dopo l’ultimo reclutamento obbligatorio da parte di tedeschi e fascisti.
Saranno loro ad accendere la scintilla che avrebbe scatenato le Quattro Giornate di Napoli.